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Kingdom of the Little People: alla ricerca della Felicità in un Mondo in Miniatura

Seguimi mentre visito Kingdom of the Little People, un luogo controverso nello Yunnan, che sfida gli stereotipi comuni sull’intrattenimento, la società e la ricerca della felicità.

Nascosto tra le verdi colline Xishan, a Kunming, la capitale della Provincia dello Yunnan, si trova uno dei luoghi più strani di cui tu abbia mai sentito parlare: Kingdom of the Little People, un parco dove vivono e lavorano oltre 90 persone affette da nanismo in quello che è, di fatto, un grande parco divertimenti.

Forse ti è capitato di sentire alcune storie su questo parco, dove le persone di bassa statura si esibiscono quotidianamente di fronte a un pubblico per lo più composto da bambini e genitori. Ma cosa si nasconde oltre l’apparenza? Com’è essere parte di quella comunità? Chi ci lavora è veramente contento di far parte di quel mondo?

Queste erano alcune delle domande a cui da molto tempo volevo dare una risposta e per questo, dopo diverse considerazioni, ho deciso di andare a vederlo di persona. Ci sono andato cercando di mantenere un atteggiamento neutrale e di dimenticare tutto ciò che ho letto o visto online riguardo a questo posto.

In questo reportage, ho cercato di raccontare le storie e le esperienze di vita delle persone che vivono e lavorano nel parco ogni giorno. Le loro parole mi hanno fatto riflettere e riconsiderare alcune idee che avevo sulla disabilità, le condizioni del parco e la ricerca della felicità.

Allaccia le cinture e preparati per un viaggio alla scoperta del Kingdom of the Little People, un posto dove le cose non sono esattamente come sembrano.

Song Song(松松) e Anzi(安子): trovare l’amore all’interno nel parco

kingdom of the little people kunming 1

Gli occhi di Song Song brillano mentre racconta il suo primo incontro con Anzi, proprio all’interno del parco, nel 2013.

“Eravamo entrambi nuovi performer,” ricorda, accennando un timido sorriso. “Abbiamo trovato subito una bella intesa, forse perché per la prima volta avevamo qualcuno che poteva capire alla perfezione le difficoltà che stavamo affrontando.” Anzi annuisce. “La vita al di fuori del parco può essere molto solitaria. La gente ti fissa e a volte fa anche commenti maleducati. Ma qui, siamo circondati da persone che condividono esperienze simili e questo rende più facile accettare chi sei.”

La prima volta di Song Song nel parco (accompagnata dai genitori) è stata una bella sfida. La loro trepidazione era palpabile: venendo da una città lontana, erano giustamente preoccupati della sicurezza della loro unica figlia. La loro ansia è però durata poco. Qui, Song Song non sarebbe più stata ostracizzata come succedeva nel loro villaggio.

L’amore tra Song Song e Anzi (nato nello Shaanxi) è sbocciato nel parco ed è stato celebrato con un matrimonio nel 2015. Quando chiedo come vede il futuro, la voce di Anzi si fa più bassa. “La cosa più importante,” dice, “è avere qualcuno al tuo fianco, qualcuno con cui invecchiare e che si possa prendere cura di te. È molto difficile avere questa opportunità al di fuori del parco.”

Song Song continua: “Non ho mai incolpato i miei genitori per i miei problemi di salute. Sono grata per la mia vita e per ciò che ho. Trovare un partner che ti capisce è una vera benedizione.”

La loro decisione di non avere figli è struggente. “Non vogliamo che i nostri figli affrontino le stesse nostre sfide”, spiega Song Song. “Non avremmo neanche la forza fisica per prenderci cura di loro, come ad esempio tenerli in braccio per molto tempo. Inoltre, non sarebbero così forti come noi, e il mondo può essere un posto crudele.”

Eppure, nonostante le sfide, sembrano felici: “Ci sentiamo fortunati ad avere un vero lavoro qui,” dice Anzi, la sua voce ferma. “Penso spesso a quanto sono fortunato, dato che posso guadagnare un po’ di soldi, ho un partner e ci sono persone nel mondo con problemi di salute più gravi.”

Pensavo di essere l’unico – Chao Chao (超超)

Il sole illumina la piccola stanza a forma di tana Hobbit, dove gli attori si preparano per lo spettacolo successivo. Chao Chao (19 anni), seduto su un piccolo sgabello, sorride un po’ timidamente, nascosto dietro a un paio di enormi occhiali, a mala pena appoggiati sul suo piccolo naso.

Anche se si esibisce ogni giorno nel parco, e ha alle spalle un passato da artista, Chao Chao è ancora piuttosto timido e sembra ancora più a disagio quando gli scatto un paio di foto. Forse non ha mai parlato con uno straniero, dopo tutto non ce ne sono così tanti che visitano questo parco.

Il suo passato, come per la maggior parte dei suoi amici, è caratterizzato dalla solitudine. Provenendo dalle gelide pianure del Dongbei nel Nord Est della Cina, a migliaia di Kilometri dalle colline baciate dal sole dello Yunnan, Chao Chao si è sempre sentito un estraneo. A voce bassa mi confida: “prima di venire qui pensavo di essere l’unico.”

Piccola Mela (小苹果): la mia vita non è più noiosa

A differenza di Chao Chao, Piccola Mela non è per nulla timida. La osservo per un po’ mentre chiacchiera allegramente con i suoi amici nella stanza trucco.

“Prima di lavorare nel parco,” mi spiega, “la mia vita era molto noiosa. Non ho nemmeno finito la scuola superiore.” Trovare un ragazzo le sembrava un sogno lontano e non le piaceva nemmeno il suo lavoro precedente: l’estetista.

Ma Kingdom of the Little People le ha offerto una via d’uscita. Ogni giorno è pieno di stimoli nuovi e persone nuova da incontrare, una vita in netto contrasto con l’isolamento nel suo passato.

Qige (七哥): “cerca di essere te stesso”

La vita ha avuto molti risvolti inaspettati per Qige, un uomo di 40 anni che con i suoi 80 cm è la persona più bassa del parco. Sposato con una donna di altezza normale, hanno avuto una figlia insieme.

“Mia figlia è alta 160 cm!” Qige mi dice con orgoglio. “In realtà non mi piace parlare molto della mia ex moglie” – la coppia ha divorziato qualche anno fa – “ma sono così felice che mia figlia abbia deciso di rimanere con me. Anche se ora è cresciuta, siamo ancora molto legati!”

Incredibilmente, per una persona con una vita così difficile, Qige ha trovato di recente un’altra donna, questa volta di bassa statura, dentro il parco.

Vedendo il suo disagio fisico nel rimanere in piedi per più di qualche minuto, interrompo l’intervista. Appena prima di salutarci mi dice: “Ricorda di essere te stesso e di avere fiducia in te.”

Concludo la mia visita al parco con giro nei dormitori dove circa 90 dipendenti trascorrono la maggior parte del loro tempo libero. Vengo invitato da Ceng Ceng (曾曾) e Xiao Pang (小胖), una coppia adorabile che si è incontrata dentro al parco. Ceng Ceng è originaria dello Henan e suo marito Xiao Pang (che significa letteralmente paffutello) è nato nell’Hebei. Lei esce dalla loro piccola cucina, dove ha appena finito di preparare dei dumpling deliziosi!

Vedendoli impegnati nelle faccende quotidiane, cerco di immedesimarmi e riflettere su cosa significhi vivere una vita così difficile. Anche la cosa più normale, come cucinare o tenere in mano delle bacchette, può diventare un’impresa ardua. Eppure, tutti sorridono, scherzano e sembrano aver trovato la felicità e una vita relativamente normale in questa comunità.

Non fraintendermi: questo non è sicuramente un luogo perfetto e sono sicuro che ci siano molti problemi di cui, per molti motivi, non si parla. Tuttavia mentirei se dicessi che la mia impressione non è stata positiva.

Indipendentemente da quello che tu possa pensare su questo luogo, ricordati che la realtà Cinese, è molto diversa dal paese in cui vivi.

Kingdom of the Little People offre un rifugio, un luogo dove la differenza viene celebrata, non emarginata. Si tratta però comunque di un rifugio con delle mura e le mura possono sia isolare che fortificare…

È innegabile che questo parco offra molte opportunità per i pochi fortunati che sono riusciti ad entrarci, ma la lotta per un mondo in cui tali rifugi non siano necessari continua.

Un ringraziamento a Giuseppe di Project Happiness con cui ho visitato questo parco.

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Se ti interessano storie simili, dai un’occhiata ai miei articoli precedenti in cui ho parlato delle ultime donne Dulong con i volti tatuati e delle ultime donne in Cina con i piedi fasciati.

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