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Cosa vedere in Tibet

In questo articolo parlo dei luoghi più interessanti da visitare per chi viaggia per la prima volta in Tibet.

Nella mia guida di viaggio precedente, ho spiegato quando e come organizzare un viaggio in Tibet, insieme ad alcune delle sfide che sicuramente affronterai durante l’esplorazione di questa straordinaria provincia.

In sintesi, i mesi migliori sono quelli che vanno da Aprile a Ottobre, è necessaria una guida locale (non è possibile visitare il Tibet in modo indipendente) e in generale gli stranieri hanno molte più restrizioni dei Cinesi.

Nonostante tutte queste sfide, credo ancora che il Tibet meriti una visita. La sua cultura millenaria e i suoi incredibili paesaggi ti lasceranno sicuramente senza fiato.

Una delle prime cose che dovrai decidere è quale tour scegliere. Quando contatti un’agenzia di viaggi (scrivimi su Instagram se ti serve il contatto di qualche agenzia locale) ti fornirà un elenco di diversi tour che vanno da 3/4 notti solo a Lhasa, fino a diverse settimane di trekking intorno all’altopiano tibetano. Io ho optato per un tour classico di 6 notti per visitare i posti più famosi del Tibet, aggiungendo 1 notte a Lhasa per abituarmi all’alta quota. Non ho optato per il tour del Campo Base dell’Everest per un paio di motivi: innanzitutto non vedevo l’utilità di passare diverse ore in macchina e perdere 2 giorni solo per vedere una roccia e un gruppo di tende. In secondo luogo, il campo base è stato abbassato a 4800 metri, quindi non è nemmeno il luogo più alto da visitare, dato che il punto di osservazione del ghiacciaio Karola e il passo del lago Namco si trovano a circa 5200 metri.

Se è la prima volta che viaggi in Tibet, uno dei tour standard che includono Lhasa, Shigatse e il lago Namco sarà probabilmente la scelta migliore.

Queste sono alcune delle cose che potrai esplorare se scegli il tour di 6 giorni.

Primi due giorni: Lhasa

Appena arriverai a Lasa, sarai accolto dalla tua guida e di solito avrai il primo giorno libero. È consigliabile prendersela comoda e cercare di dormire bene, dato che Lhasa si trova a 3600 metri di altezza. Molto probabilmente avrai un po’ di mal di testa per i primi giorni. Un altro buon suggerimento è quello di evitare di mangiare troppo a cena.

Il secondo giorno inizia il tour vero e proprio. Il punto culminante della giornata sarà sicuramente il Palazzo del Potala.

Palazzo del Potala.

Costruito per la prima volta nel 641 d.C. e classificato come patrimonio dell’umanità nel 1994, il Palazzo del Potala è il luogo più sacro per il popolo tibetano. Copre un’area di 36 milioni di metri quadrati e solo una minima parte è aperta al pubblico. Il palazzo è diviso in due parti: il palazzo bianco, che era la parte politica dell’edificio, e il palazzo rosso, che era la parte religiosa dell’edificio. Oggi solo il palazzo rosso è aperto ed è tecnicamente considerato un museo.

I biglietti devono essere prenotati con largo anticipo e la visita può durare solo un’ora. La guida turistica si occupa della prenotazione. Il Palazzo del Potala è uno dei luoghi che non si possono visitare senza essere accompagnati dalla guida. All’interno del palazzo è vietato scattare foto e, come ho menzionato nell’articolo precedente, in tutto il Tibet gli stranieri non possono usare droni.

Tempio Canggu

Il tour includerà probabilmente una breve visita al tempio di Canggu, l’unico convento di monache a Lhasa. Attualmente ci sono circa 60 monache e probabilmente vedrai alcune ragazze molto giovani impegnate nello studio e nell’apprendimento delle scritture tibetane.

Barkhor Street

Barkhor street è il cuore e il centro storico di Lhasa. È il luogo in cui i buddisti locali e i pellegrini compiono la circumambulazione religiosa per cancellare i propri peccati. Ricorda che bisognerebbe camminare solo in senso orario. Se vedi qualcuno che cammina nella direzione opposta, anche se è vestito come i locali, è un turista cinese (Han): non fare come loro…

Suggerimento del giorno: non dimenticate di fare una pausa in una delle numerose case da tè con terrazzo panoramico, per avere una splendida vista sulla strada.

Ci sono checkpoint per entrare nel Barkhor e tecnicamente dovresti essere accompagnato dalla guida. Io però non ho avuto problemi ad entrare per conto mio.

Jokhang Temple

Visiterai il tempio di Jokhang il secondo o l’ultimo giorno del tour, a seconda del tempo che ti rimane. È uno dei templi buddisti tibetani più famosi e risale a circa 1300 anni fa, come il Palazzo del Potala. È anche classificato come Patrimonio dell’Umanità.

Si trova a Barkhor Street. Come ogni altro tempio, all’interno non è consentito scattare foto.

Terzo giorno: Lago Yamdrok – Ghiacciaio Karola – Shigatse

Passerai la maggior parte della giornata in auto, attraversando alcuni paesaggi fantastici. Se vedi qualche luogo interessante, chiedi alla guida di fermarsi per qualche minuto.In uno dei posti in cui ho fatto sosta sono riuscito a fotografare i piccoli Pika, che sono sempre più difficili da trovare nell’Altopiano tibetano. A pochi chilometri di distanza abbiamo trovato anche un branco di Blue Sheep.

Le Blue Sheep sono conosciute anche come Bharal in altre zone dell’Himalaya e sono le principali prede del leopardo delle nevi, come ho avuto modo di constatare personalmente in un precedente viaggio sull’Altopiano tibetano.

La prima sosta ufficiale sarà probabilmente in uno dei belvedere lungo la strada, che non hanno nulla di veramente interessante da vedere e sono fondamentalmente una trappola per turisti.

Sarai circondato da persone che chiedono di pagare per scattare delle foto con i diversi mastini tibetani, le capre e gli yak bianchi parcheggiati lì.

Lago Yamdrok

Il lago Yamdrok è un lago d’acqua dolce e uno dei tre più grandi laghi sacri del Tibet. È lungo oltre 72 km ed è circondato da numerose montagne innevate, come si può vedere nella foto. Secondo la mitologia locale, il lago Yamdrok è la trasformazione di una dea.

Ti fermerai nei pressi di un belvedere con una splendida vista aerea della maggior parte del lago.

Ghiacciaio Karola

La meta successiva è il ghiacciaio Karola, uno dei tre principali ghiacciai continentali del Tibet.

Questo imponente ghiacciaio è visibile dall’autostrada che collega Lhasa e Shigatse, poiché si trova a soli 300 metri dalla strada. È sostenuto dal versante meridionale del Naiqin Kangsang Peak (7.191 metri), una delle quattro cime più alte del Tibet.

Il punto panoramico si trova a un’altitudine di circa 5200 metri. È molto probabile che avrai un po’ di mal di testa a causa dell’elevata altitudine. Non dimenticate di bere molta acqua.

Dopo il ghiacciaio, arriverai finalmente nella città di Shigatze (chiamata anche Shitagse o Rikaze in cinese).

Quarto giorno: Monastero di Shigatse Tashilumpo – Nimu – Montagna Donggula – Praterie di Yampachen nel nord del Tibet – Contea di Damxung

Shigatse è la seconda città più grande del Tibet e personalmente mi è piaciuta molto di più di Lhasa. Ci sono più tibetani che Han (cinesi), quindi è culturalmente meglio preservata. È anche molto meno sviluppata e, sebbene in alcune parti assomigli ancora a qualsiasi altra città cinese, ti farà sentire veramente in Tibet.

Suggerimento del giorno: il mio consiglio è di recarsi all’alba sulla montagna dietro il monastero di Tashilumpo, da dove si può godere di un’incredibile vista panoramica della città con lo Shigatse Dzong (Little Potala Palace) come sfondo.

L’imponente Shigatse Dzong fu costruito nel XVII secolo come prototipo più piccolo del Potala di Lhasa. Fu distrutto nel 1961, dopo la rivolta tibetana del 1959, ma fu ricostruito nel 2007 nello stesso luogo, anche se in scala ridotta.

Monastero Tashilumpo

Il monastero di Tashilumpo fu fondato nel 1447 d.C. da Gedun Drub, discepolo del famoso filosofo buddista Je Tsongkhapa e successivamente nominato Primo Dalai Lama. La costruzione fu finanziata dalle donazioni dei nobili locali.

Il monastero è la sede del Panchen Lama (la cui identità attuale è oggetto di controversie tra i cinesi e il governo tibetano in esilio), il secondo leader tibetano più importante, dopo il Dalai Lama.

Per capire un po’ meglio la cultura locale è importante spiegare la differenza tra i due Lama:

Il primo Dalai Lama ottenne il titolo nel 1391, mentre il primo Panchen Lama lo ottenne nel 1385. Entrambi erano discepoli di Je Tsongkhapa, il fondatore della scuola Gelugpa del buddismo tibetano.

Secondo la credenza Buddista Tibetana, Panchen e Dalai erano molto vicini già da molto tempo prima di essere esseri umani: Dalai è considerato l’incarnazione di Guanyin/Avalokiteśvara, mentre Panchen è l’incarnazione di Amitābha.

Storicamente, in Tibet, il Dalai aveva più potere politico in quanto leader sia politico che religioso. L’influenza del Panchen era più o meno limitata all’area di Shigatse. Tuttavia, in alcuni casi il potere del Panchen superava quello del Dalai. In ogni caso, agli occhi dei governi Qing e della Repubblica cinese, entrambi avevano lo stesso livello di status religioso (come la maggior parte dei monaci di alto rango del buddismo tibetano). Tradizionalmente, il più giovane tra i due diventa discepolo del più anziano. Le eccezioni si applicano solo se entrambi sono troppo giovani o se hanno gravi conflitti l’uno con l’altro.

Il Panchen Lama si assume parte della responsabilità come monaco-reggente di trovare l’incarnazione del Dalai Lama e viceversa.

I pellegrini circumambulano il monastero sul lingkhor (sentiero sacro) all’esterno delle mura. Sebbene due terzi degli edifici siano stati distrutti durante la Rivoluzione culturale cinese, si trattava principalmente delle residenze dei 4.000 monaci. Il monastero non fu danneggiato in modo così esteso come la maggior parte delle altre strutture religiose in Tibet, perché era la sede del Panchen Lama, che rimase nel territorio controllato dai cinesi.

Secondo Wikipedia, tuttavia, nel 1966 le Guardie Rosse istigarono la folla a rompere le statue, bruciare le scritture e aprire gli stupa contenenti le reliquie dei Panchen Lama dal 5° al 9°, gettandole nel fiume. Alcuni resti furono però salvati dalla gente del posto e nel 1985 Choekyi Gyaltsen, 10° Panchen Lama, iniziò la costruzione di un nuovo stupa per ospitarli e onorare i suoi predecessori. La consacrazione definitiva avvenne il 22 gennaio 1989, solo sei giorni prima della sua morte, avvenuta all’età di cinquantuno anni a Tashi Lhunpo.

Dopo questa lezione di storia, è ora di proseguire verso la contea di Damxung, dove passerai la notte. Prima di arrivarci vedrai alcuni paesaggi straordinari.

Prateria Yampachen

Uno di queste è la prateria di Yampachen, dove si trovano mandrie di yak e incredibili panorami con montagne innevate sullo sfondo.

Non farti problemi a chiedere di fermarti di tanto in tanto per scattare qualche foto e ascoltare l’incredibile silenzio. Vedrai diversi villaggi sparsi in lontananza, che purtroppo non sono visitabili.

Purtroppo, vedrai anche la centrale geotermica più alta del mondo.

Nel tardo pomeriggio arriverai a Damxung, una piccola città costruita intorno a una stazione ferroviaria, con un traffico abbastanza pesante se consideri la zona remota in cui si trova. Questo luogo viene utilizzato come base per visitare il lago Namco il giorno successivo.

Quinto giorno: Lago Namco e ritorno a Lhasa

Il quinto giorno si parte da Damxung per raggiungere il lago Namco (chiamato anche lago Namtso), probabilmente il luogo più bello del Tibet. È il lago d’acqua salata più alto del mondo e il più grande del Tibet. Copre un’area di 1920 chilometri quadrati ed è il secondo lago d’acqua salata più grande della Cina (il lago Qinghai è il più grande).

Probabilmente quando arriverai per la prima volta nell’area principale rimarrai un po’ deluso, poiché avrai la sensazione di trovarti in un parco divertimenti, piuttosto che in uno dei luoghi più sacri per il popolo tibetano. C’è un enorme edificio con centinaia di autobus in attesa di turisti. Dovrai prendere uno degli autobus che ti condurrà a una piccola penisola sul lago.

Non fraintendetemi, il lago merita assolutamente una visita, ma non aspettarti che sia il posto più remoto del mondo. Fortunatamente quando sono andato io non c’erano praticamente turisti, ma mi hanno detto che può essere molto affollato e che capita di dover fare una coda di circa un’ora per salire sull’autobus.

Fermata dell’autobus con vista

Namtso ha cinque isole disabitate di dimensioni ragionevoli, che sono state utilizzate per il ritiro spirituale dai pellegrini che camminavano sulla superficie ghiacciata del lago alla fine dell’inverno, portandosi con sé le riserve di cibo. Trascorrevano lì l’estate, senza poter tornare a riva fino al congelamento dell’acqua nell’inverno successivo. Questa pratica non è più consentita dalle autorità cinesi.

Suggerimento: quando arrivi nella penisola, puoi salire sulla piccola collina da cui avrai una vista panoramica del lago, e probabilmente eviterai anche la maggior parte dei turisti, che rimarranno sulle rive del lago a fare foto con gli yak bianchi.

Dopo Namco, tornerai a Lhasa e visiterai, se non l’avevi già fatto, il Tempio di Jokhang. Ti consiglio di visitare il tempio prima, durante il secondo giorno, perché sarai piuttosto stanco, soprattutto dopo le escursioni a Namco. Inoltre, se hai trascorso molto tempo al lago, non ti rimarrà molto tempo per il tempio.

E questo è tutto se hai scelto il tour più breve. Se hai scelto il tour più lungo, probabilmente andrai anche al Campo Base dell’Everest e Nyingchi. Tieni presente che Nyingchi è famosa per la fioritura degli alberi di pesche, che avviene ad Aprile. Non so se valga la pena visitarla durante il resto dell’anno.

In questo articolo spiego come ottenere il permesso di ingresso in Tibet.

Se hai domande, non esitare a lasciare un commento. Qui puoi vedere altre foto che ho scattato in Tibet. Qui c’è la mia guida di viaggio in Cina e qui ci sono alcune delle cose più interessanti da vedere nel nord dello Yunnan, vicino al Tibet.

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