Mollo tutto e cambio vita! Quante volte hai detto questa frase? In questo articolo racconto la mia esperienza e spiego come puoi preparati per trasferirti all’estero e vivere meglio.
Mollo tutto e cambio vita! Quante volte hai sentito o detto questa frase? Molte, forse troppe. Ma capita quasi sempre che si aspettino le condizioni giuste e il coraggio per partire e ricominciare da capo.
Sinceramente le condizioni ideali non piovono dal cielo e il coraggio non è la cosa più importante se decidi di fare un’esperienza all’estero. Quando bisogna pagare l’affitto e le bollette in un paese straniero, il coraggio serve a poco. Servono le motivazioni giuste per partire e restare nonostante i problemi. Inoltre è fondamentale una buona pianificazione.
Vivere all’estero non è come andarci in vacanza. Ci sono nuove sfide e difficoltà. La lingua nuova, la cultura diversa, la lontananza da casa, il clima, il cibo e mille altre cose possono scoraggiarti subito se non hai le motivazioni giuste.
Se decidi di fare un’esperienza all’estero servono le motivazioni giuste per partire e una buona pianificazione
Io l’ho fatto: ho mollato tutto e sono andato in Asia. Mi sono trasferito da un piccolo paese di 1500 abitanti, a Kaohsiung, la seconda città di Taiwan e poi in Yunnan. Per questo voglio condividere con te alcune delle cose che ho imparato da questa esperienza, sperando possano esserti utili se pensi di trasferirti all’estero anche tu.
Dove trasferirsi per vivere meglio?
Purtroppo non esiste un posto perfetto e ognuno deve valutare le motivazioni per cui vuole cambiare vita. Personalmente credo che sia importante scegliere un posto che permetta di migliorare la qualità della vita. Alcuni fattori da considerare sono questi:
- Il costo della vita: per come la vedo io è inutile andare a vivere a Sydney per guadagnare 4000 dollari se poi devo pagarne 3000 di affitto e lavorare 40 ore a settimana. Io preferisco semplificare la vita e vivere con meno, non lavorare di più per guadagnare più soldi (qui trovi la classifica dei paesi più economici in cui vivere). In alternativa potresti pensare di diventare un nomade digitale (qui spiego quello che faccio io) e guadagnare lavorando su internet, ma anche in questo caso è una cosa da organizzare PRIMA di partire. Nella maggior parte dei casi ci vogliono anni per guadagnare abbastanza su Internet.
- Strutture sanitarie di buon livello: questo è un aspetto importante da considerare quando si vive all’estero. Inoltre è importante avere una buona assicurazione di viaggio.
- Stile di vita accettabile: se come me non ti attira l’idea di lavorare in un ufficio 40 ore a settimana ma neanche di vivere nel giungla, cerca un posto in cui sarà possibile trovare un compromesso ovvero costo della vita basso ma anche possibilità di trovare i confort di cui hai bisogno.
- Tasso di criminalità molto basso: è importante scegliere un paese che possa garantire un minimo di sicurezza personale. E’ ovvio che l’imprevisto può succedere ovunque e le mele marce ci sono dappertutto, ma non per questo mi sembra il caso di andare a vivere in zone pericolose. Rispetto alla maggior parte degli Italiani che espatriano e puntano su paradisi tropicali nei Caraibi o in America Latina io ho preferito i tropici dall’altra parte del mondo: in Asia.
- Facilità di apprendimento della lingua: la difficoltà di apprendimento della lingua del paese in cui ci si trasferisce è un aspetto importante, anche se non fondamentale. Ho conosciuto persone che dopo aver passato 10 anni a Londra non sapevano l’Inglese e altre che dopo 6 mesi in Cina parlavano il Cinese. Quello che conta è la motivazione. Per molti comunque l’idea di vivere in un posto in cui la lingua è difficile da imparare può essere un problema quindi è un aspetto importante da valutare.
Quali sono le difficoltà di vivere all’estero?
I punti che ho menzionato sono alcuni di quelli da considerare per scegliere il paese ideale in cui espatriare ma ricordati che vivere all’estero avrà anche i suoi (molti) aspetti negativi. Non basta dire “Mollo tutto e cambio vita” per trovarsi automaticamente in una situazione migliore di quella che si è lasciata. Se hai dei problemi irrisolti te li porterai dietro e per questo è meglio partire prendendo una decisione ponderata e non basata solo sull’euforia o l’esasperazione.
Ecco alcune difficoltà che si possono incontrare vivendo all’estero:
- Lontananza da casa: non importa che tu scelga di vivere a Lugano o ad Auckland. Prima o poi sentirai la mancanza di casa, della famiglia, della routine. E’ solo questione di tempo ed è normalissimo. Anche chi scappa perchè odia la propria vita prima o poi affonterà questa fase. L’importante è concentrarsi sulle cose che si hanno, non su quelle che non si hanno. Quando capita ho trovato utile passare un po’ di tempo da solo in un posto che mi ricordi vagamente casa mia, che si tratti di un coffee shop, un ristorante o una spiaggia. Ti consiglio di cercare un posto tutto per te e passaci un po’ di tempo. Detto questo alcuni superano questa fase piuttosto in fretta. Altri invece non riescono a superarla e alla fine tornano a casa o continuano a vivere all’estero ma lo fanno con uno spirito molto negativo. Ognuno è diverso e proprio per questo non mi stancherò mai di dire che avere la motivazione giusta è fondamentale per vivere all’estero. Per motivazione giusta non intendo “l’Italia-fa-schifo-voglio-andarmene” perchè ben presto ti renderai conto che tutto il mondo è paese. La motivazione deve essere positiva non negativa. Ricordatelo.
- Shock culturale: è un problema con cui tutti quelli che si trasferiscono all’estero devono, presto o tardi, fare i conti. Attenzione però che se vivrai per molti anni all’estero affronterai lo stesso problema ritornando in Italia!
- Difficoltà di comunicazione: un problema grosso quando ci si trasferisce all’estero è la lingua. Soprattutto in posti come l’Asia può essere frustrante non essere in grado di comunicare anche le cose più semplici. Ma le difficoltà di comunicazione vanno al di là dell’incapacità di esprimere concetti anche basilari in una lingua che non si conosce. La lingua è un mezzo ma anche se si è in grado di usarlo correttamente le persone nate in un contesto diverso dal tuo ragionano in maniera diversa rispetto a te (guarda solo in Italia quali differenze esistono rispetto a qualcuno nato in Valle D’Aosta e qualcuno nato ad Agrigento e stiamo parlando della stessa nazione). Ti capiterà più di una volta di capire una battuta ma di non afferrarne il significato e vedere tutti i tuoi amici ridere e chiederti per quale motivo lo stiano facendo. Ma succederà anche l’opposto: farai battute che nessuno capirà e ti capiterà di citare canzoni o parti di film che nessuno conosce. Sono queste le situazioni che ho trovato più difficili da affrontare a lungo andare perchè ti faranno capire che poche persone ti capiscono veramente. Detto questo ricordati che è solo questione di tempo e prima o poi riuscirai a superare anche questa difficoltà se non ti arrenderai.
- Difficoltà legate al clima: paese che vai usanze che trovi…Ma lo stesso si può dire del clima. A volte sarà migliore rispetto al posto da cui provieni (in quel caso nessun problema) a volte sarà peggiore. Ho amici che si sono trasferiti all’estero e sono scappati dopo poco proprio a motivo del clima. Non sottovalutarlo perchè a lungo andare, in base alla mia esperienza, il clima è uno dei fattori principali che contribuiranno a farti vivere bene (e quindi desidererai restare), o male (e quindi non vedrai l’ora di scappare), nel nuovo paese. Proprio questo è stato uno dei fattori decisivi per me che mi ha spinto a spostarmi da Taiwan allo Yunnan. Un’altro aspetto che per me va di pari passo con il clima è l’inquinamento. Qui trovi una lista delle città più inquinate al mondo (dove vivo io l’inquinamento ha più o meno gli stessi livelli del Piemonte).
- Difficoltà legate a Visti e permessi di soggiorno: per chi si trasferisce fuori dall’Europa questo può essere un problema nuovo da affrontare. Nonostante i molti problemi dell’Europa di oggi, il vecchio continente ha un vantaggio enorme: ci si può trasferire e lavorare praticamente dove si vuole senza difficoltà. Nel resto del mondo le cose non sono così semplici e ti consiglio di fare molte ricerche prima di decidere dove vivere e lavorare all’estero.
Queste sono solo alcune delle cose a cui dovrai pensare ma è comunque un buon inizio per pianificare la partenza.
Qual è il paese migliore al mondo per emigrare?
In definitiva non c’è un paese migliore di un altro per espatriare. Dipende da cosa cerchi e da quanto sei disposto ad adattarti. Ognuno deve trovare la sua “America”. La nazione che hai scelto può essere il posto peggiore al mondo per molte persone ma il luogo perfetto per te, se trovi quello che cerchi.
Una cosa che ho imparato è che la parte più difficile è trovare il paese giusto in cui trasferirsi. Una volta fatta la scelta, le cose si fanno più semplici.
Un consiglio importante: una volta scelto il paese in cui emigrare, vacci prima in vacanza per un po’ di tempo e cerca di vivere come uno del posto. Trasferirsi senza prima esserci stati è come comprare una abito costoso senza prima provarlo. Può essere perfetto oppure rischierai di buttare via un sacco di soldi e di tempo, e in fin dei conti i soldi sono il tuo tempo.
Come scegliere il paese in cui andare a vivere
Ci sono diversi strumenti utili che puoi trovare su internet per iniziare la tua ricerca su dove trasferirti per vivere meglio. Il primo sito che merita di essere menzionato è Viaggiare Sicuri, dove troverai molte informazioni su ogni paese del mondo. Tieni presente che il sito tende un po’ ad esagerare i rischi quindi concentrati più che altro sulle informazioni legate ai visti e i documenti e poi cerca informazioni pratiche su com’è effettivamente il paese contattando persone che ci vivono. Puoi provare a cercare gruppi Facebook di espatriati per la città dove pensi di andare a vivere.
Un sito molto interessante per valutare il costo della vita con dati reali è Numbeo. Questo sito contiene un enorme database in cui chiunque può inserire i prezzi aggiornati di prodotti di uso quotidiano oltre che ai prezzi dell’affitto, della benzina, dei vestiti, ecc. Si possono anche controllare altre cose come: livello della criminalità (eviterei di espatriare nel Sud Sudan), sanità, costo della vita.
Un’opzione molto interessante è la possibilità di confrontare due città. Qui per esempio puoi confrontare il costo della vita di Sydney con quello di Milano:
Ovviamente la qualità della vita non è l’unico fattore in base al quale decidere, così come non lo è il costo della vita, altrimenti dovresti emigrare in paesi come Pakistan o Nigeria. Un dato fondamentale è il local purchasing power ovvero il potere d’acquisto della valuta locale. Detto in maniera semplice: cosa puoi comprare con i soldi guadagnati rispetto all’altra città confrontata.
Inoltre ricordati che se decidi di spostarti in paesi dove internet è censurato, come Cina o Emirati Arabi, avrai bisogno di una ottima VPN per poter continuare a usare Facebook, Instagram e tutti gli altri social networks. Un’altro strumento molto utile è la eSim, che ti permetterà di essere sempre collegato a internet senza dover acquistare una sim locale. Io consiglio questa.
Considerazioni finali
Emigrare è una scelta molto importante ma spesso più semplice di quanto si possa immaginare. Bisogna però essere determinati ad andare fino in fondo. Non basta dire: Mollo tutto e cambio vita: ci vuole preparazione.
Molti mi hanno chiesto dove possono trasferirsi all’estero senza avere nessun capitale iniziale. Per me chi parte con questi presupposti sta iniziando con il piede sbagliato (a meno che si stia scappando da un paese in guerra o da altre situazioni imprevedibili e catastrofiche) perchè ci vuole comunque sempre un investimento iniziale, anche se minimo. Bisognerà pagare l’affitto e far fronte ad altre spese impreviste che potranno presentarsi in qualsiasi momento.
Sono finiti i tempi in cui si sbarcava ad Ellis Island a New York con la valigia di cartone. Oggi ci sono tutti gli strumenti per fare una scelta saggia e non gettare via inutilmente le tue risorse.
Il segreto per vivere bene all’estero è ricordarsi i motivi per cui si è fatta questa scelta e concentrarsi sugli aspetti positivi. Ci saranno sicuramente momenti difficili e la nostalgia di casa a volte sarà difficile da superare, ma fare un’esperienza all’estero è il modo migliore per capire che il mondo non finisce nel bar sotto casa e le persone su questo pianeta affrontano problemi e condizioni di vita che è difficile persino immaginare.
In bocca al lupo per questa vostra scelta.
Grazie!!!
Bravissimi, siete coraggiosi ma soprattutto determinati a cambiare vita! Dal titolo pensavo fosse il solito post su “come decidersi a partire” o cose del genere, ma tu lo fai per davvero! Sicuramente l’essere in due vi aiuterà molto, ma la scelta di trasferirsi in un paese così diverso dal nostro (anche se simile sotto certi aspetti) è davvero una prova di coraggio e di messa in discussione. Complimenti! Vi seguirò da qui 🙂
Ps. grazie anche per i siti menzionati, davvero utili!
In effetti siamo già partiti da un mese Chiara.. Però ho aspettato a pubblicare l’articolo per raccogliere un po’ di idee…Come dici essere in due è un vantaggio perché le differenze culturali e linguistiche sono molte e affrontarle da soli non è facile…Buon proseguimento in Italia..
P.s.
Complimenti per il blog…
Ciao fabio anche io andrò via dall’italia a breve …… Grazie per le tue notizie ne farò buon uso….. Spero
A presto Giusi
Auguroni Giusi. Spero proprio sia una bella avventura.
What else? I miss my beautiful Mediterrenean Sea. Love it.
Lavoro da più di 10 anni con la mia famiglia nel settore della panificazione e ora che mi sono sposato con mia movie pensavamo di provare un esperienza all estero, solo che siamo titubanti per due ragioni la prima è la lingua abbiamo solo una conoscenza scolastica dell inglese e del francese e secondo non sappiamo come fare a scegliere il posto più adatto a noi. Non vorrei fare come tutti che credono in new York come il paese dei balocchi sinceramente è una città che scarterei
Sai darmi qualche consiglio utile?
Ciao Aldo, il segreto per non fare la fine di quelli che scappano e poi tornano con la coda tra le gambe è pianificare bene. Chiaramente non puoi prevedere tutto ma bisogna avere un piano ben preciso e se possibile mettere giù per iscritto anche i tempi in cui metterlo in pratica. L’Inglese è fondamentale in tutto, anche se ti sposterai in un paese non anglofono perchè ti servirà per ogni cosa, quindi iniziate a lavorare su quello. La seconda cosa è la scelta del paese. Quello dipende da voi. Quali sono le priorità? A quali cose non potete rinunciare e a quali invece si? Ognuno ha esigenze diverse. Un fattore per me molto importante è il clima. Un’altra cosa è il tasso di criminalità e l’assistenza sanitaria. Pianificare non elimina i rischi ma aumenta le probabilità di successo. Una volta scelto il paese (anche in base alla difficoltà o meno di ottenere i visti) potete passare alla fase successiva che è quella di andarci in vacanza per vedere effettivamente com’è e farvi un impressione generale un po’ migliore.
Spero questi consigli ti aiutino un pochino.
L’oriente non mi ha mai affascitano, ma devo dire che pensavo lo stesso di Londra, quando mi ci sono trasferito due anni fà.
Era una di quelle città che pensavo non avrei mai visitato e, adesso, ci vivo (spero non per molto ancora perché questa vita caotica mi ha iniziato a stancare).
Taiwan, beh! che dire. Se ci faccio un salto ti chiamo, anzi, ti scrivo.
Bell’articolo e bello spunto per incentivare le partenze.
In bocca al lupo.
Allora siamo due colleghi: espatriati.. 🙂
La vita in Asia non è per niente male: costa tutto pochissimo e da queste parti non c’è criminalità. Il clima è ottimo 7 mesi l’anno, siamo ai tropici.. Inoltre sei a poche ore di volo da veri e propri paradisi tropicali…
Asia: what else?
Ciao Fabio, sei veramente un avventuroso non c’è dubbio! Io ci penso spesso….ma ho ancora due figli che mi girano intorno. Ma alla mia età cosa potrei fare in un paese straniero?!? So fare mille cose ma il mercato del lavoro è difficilissimo, pertanto, se tu puoi lavorare in altri Paesi nel mondo ….il mondo è li che ti aspetta! La mete sono infinite! Ti auguro ogni bene!
Cara Loredana hai ragione non tutte le circostanze sono uguali e non tutti possono fare quello che sto facendo. Ma ricordati che se si hanno le motivazioni giuste si possono raggiungere obbiettivi impensabili a qualsiasi età, quindi mai dire mai…
Auguro ogni bene anche a te. E forse l’avventura più grande è proprio la tua.. Crescere due figli è molto più difficile che prendere e partire..
Vivo da quasi 10 anni in Nicaragua e ti assicuro che si sta benissimo, sicuro, economico e con opportunità di business, oltre che un bellissimo posto!
Buono a sapersi. Non sono mai stato in Nicaragua. 🙂
Sinceramente sconsiglio vivamente il Nicaragua che poi non é così bello e purtroppo mancano le garanzie democratiche, l’ultima volta che ci sono stato nel 2006 e 2014, un Italiano rivendicando giustamente l’eredità ricevuta dal padre (centinaia di ettari sulla costa pacifica) è stato prelevato di notte nella sua casa dalla polizia e sbattuto fuori dal paese, il padre aveva comprato questi terreni con un politico molto influente.
La zona caraibica é bruttina ovvero i fondali sono stati depredati.
Il popolo é molto dolce e ospitale ma soffre la dittatura.
Io vivo in Brasile da 14 anni, lasci vecchi problemi e ne incontri di nuovi…..
In Brasile sono arrivato con la valigia senza parlare la lingua e senza contatti “roba da matti.”
L’inizio é stato terribile quanti errori ma si impara “na dor é no amor” (si apprende soffrendo e amando).
Comunque ogni inizio e solo un seguito, soltanto chi si rimette in gioco merita di proseguire.
Ciao Andrè, grazie per le tue osservazioni, tutte assolutamente giuste, soprattutto quella dei problemi vecchi e nuovi. Buon proseguimento!
Complimenti per la decisione presa, sicuramente ci vuole coraggio sopratutto andando in un paese completamente diverso da quello di partenza.
Mi registro l’hashtag e ti seguo su twitter!
Grazie!! Ti terrò aggiornato…
Ciao Fabio, ciao a tutti, ho ritrovato questo blog e stavo rileggendo anche alcune cose già “spulciate” tempo fa, ti scrivo perché penso che abbiamo una passione in comune, l’Asia, oltre che per le immagini anche se la fotografia non la pratico da un po, ero più su versante video.. vabe, uso il passato, prima di questa trappola mondiale del virus stavamo seriamente pensando, con un amico sempre meno convinto, di dedicarci a dei lavori proprio i Asia, progetti non facili ma nati dal mio desiderio di coniugare Italia e Oriente, non pensavo di trasferirmi a vita ma… beh un pensiero ce lo stavo facendo, in passato ho provato a studiare anche un po le lingue..tutte arrugginite, ma ho ripreso.. piano piano.. e ora.. beh tutto fermo, i progetti, lavori, qui poche cose..li confini chiusi aspetto di capire che sarà.. ho letto che nel frattempo sei tornato in talia, pensi sia molto complesso riuscire ad andare nei prossimi mesi? Qualche indiscrezione su situazione covid?…. ho amici sia in Cina, Taiwan (vabe per i cinesi e la stessa cosa;) Giappone e Bali.. vagliando anche l’idea di sceglierne uno e viverci discreta parte dell’anno.. lavorando, sempre ipotesi, in modo digitale.. ho guardato pareri e suggerimenti.. ma ancora varie incertezze, compromessi tra clima, lingua, possibilità, sicurezza, tante cose che ci accomunano tutti.. ovvio il posto giusto è totalmente soggettivo, ma so che alcuni paesi si sono chiusi più di prima, anche a detta di amica Taiwanese che vive in Cina e neanche lei sa quando poter tornare.. andiamo bene..intanto approfitto per un prolisso saluto ;).. chissà..
Fabio
Ciao Fabio, Vivendo in Cina posso dirti che da quando sono qui le cose sono peggiorate in termini di apertura mentale verso gli stranieri. Non è possibile generalizzare chiaramente ma la situazione generale è così. Detto questo resta comunque un paese con molte opportunità e molto interessante.
Mi sto preparando per mollare tutto e trasferirmi in Brasile …..che Dio mi aiuti
Grande Federica!!! Augurissimi!
Ciao, sono Ovidiu, dopo che ho letto i vostri racconti voglio condividere con voi quello che ho scelto io fino adesso è ovviamente solo la mia opinione.
Quindi sono nato in Romania , quando avevo 20 anni mi sono trasferito in Polonia per cambiare mia vita , vivere svolgere attività, costruire casa ,qui ho incontrato mia moglie e ho avuto 2 figli per altri 20 anni , ho girato un bel pezzo di Europa , un altro piccolo di Asia . Dopo che da circa 3 anni siamo trasferiti in Bologna , Italia per cambiare la nostra vita , svolgere nostra attività, conoscere vostra lingua, cultura, le gente , cibo, musica , istoria un po’ di tutto . Devo essere sincero questo tutto sopra gente, cibo, lingua storia , ho trovato meraviglioso , purtroppo senza offesa, la politica, la burocrazia statale sbagliata e incapace, mal” sistema digitale non aiutano di bilanciare le necessità dei piccoli imprenditori , quindi mia scelta per vivere in Italia non fosse così buona come pensavo perché in 2020 e e iniziò di 2021 ho visto la
Verità del mancanza del sostegno statale per la gente per imprenditori come io , in quel momento brutto , e secondo me , qui solo si può sopravvivere e pagare alte tasse , qui finisco mio racconto e poi vi scrivo quando parto da Italia e dove . Un saluto a voi tutti qua o la dov’è siete .
Grazie per la tua testimonianza Ovidiu. Purtroppo la burocrazia è veramente un problema in Italia.
Ho scoperto il tuo blog oggi per caso e mi spiace molto non averlo visto prima: sono stata a Taiwan a febbraio 2015 e prima di partire non trovavo nulla che mi aiutasse a scegliere cosa fare e cosa visitare…
Non sono una persona da gite convenzionali quindi trovare notizie stringate su tre posti mi ha un po’ deluso. Arrivata lì invece mi sono accorta che due settimane erano poche per poter visitare il Paese!
Ovviamente le foto che ho fatto non assomigliano assolutamente a quelle che hai fatto tu, anche se avevo con me la d40… continuerò a leggerti anche per apprendere meglio l’uso della reflex, tu continua a scrivere mi raccomando!
Grazi mille Laura, sono proprio commenti come i tuoi che mi incoraggiano ad andare avanti… E si, due settimane a Taiwan sono poche… 😉
Ho accarezzato molte volte quest’idea anche io e io e mio marito ne abbiamo parlato seriamente: tempi diversi, vite diverse. Poi le cose hanno preso un’altra piega e adesso ci siamo acquietati…quello che so e che che molti miei amici hanno fatto questa esperienza con professioni di un certo livello: chi in Giappone, chi a Cambridge o Londra, chi a Mosca,USA, Africa; e di certo mi ha molto colpito quel che dici tu nei loro racconti: quanto sia diverso vivere in un paese piuttosto che viaggiarvi per turismo. In particolare uno di loro ha odiato vivere a Parigi!E questo fa riflettere…;) ho un’amica che vive a Shanghai e fa l’interprete. Se ti dovesse servire ti passo il contatto. Intanto, in bocca al lupo per questa grande avventura, seguirò l’hashtag!
Grazie Elena….Quando si è turisti tutto è più facile, quanto meno perché si sa che l’esperienza se è brutta finirà presto. Invece quando vivi all’estero devi imparare ad adattarti e concentrarti solo sulle cose positive altrimenti rischi di deprimerti e non goderti il momento…
Grazie per la proposta…Se dovessi passare dalle parti di Shanghai te lo faccio sapere.. Per ora sto cercando di studiare il cinese…Speriamo bene!!
Ciao Fabio, il 27 di questo mese arriverò a Taipei, per raggiungere il mio amore, conoscere la sua famiglia e vedere il suo, almeno per quel che sembra da fuori, meraviglioso paese. Soprattutto nel mentre devo decidere se taiwan sarà il paese dove ci stabiliremo definitivamente, decisione non da poco. Per questo mi piacerebbe incontrare te e consorte, ovunque siate in Taiwan, e sentire com’è stata la vostra esperienza finora e condividere informazioni. Sperando che mi aiuterai, ti ringrazio in anticipo e aspetto una tua mail. Ciao!
Ciao Paolo auguri per il tuo viaggio. La decisione è molto difficile da prendere soprattutto per noi italiani abituati a certe cose… Quello che posso dirti è che se affronterai la vita quotidiana con la mente aperta, una volta superato lo shock iniziale difficilmente vorrai tornare a casa.. Almeno questo è stato l’effetto su di me.. Purtroppo non sarà possibile vederci perché sono tornato un po in Italia per trovare la famiglia. Se hai bisogno di dritte scrivimi pure in privato.
salve a tutti.. mi chiamo Gaetano. Se mi trovo quì a leggere i vostri blog, è perchè ultimamente mi gira nella testa il pensiero di voler espatriare all’estero senza però avere ancora una meta precisa. Ho 57 anni e quest’anno potrei far domanda di pensionamento, rientrando nella fascia dei lavori usuranti con 5 anni di anticipo all’età di 58 anni. Giustamente bisogna avere dei validi motivi per scappare dall’Italia, e per ciascuno di noi possono essere diversi dagli altri.Il mio motivo che spesso mi porta ad evadere ,non è legato strettamente al clima, perchè ormai siamo abituati a vivere dove l’anno è diviso in quattro stagioni, è vero anche sta cambiando tutto ma questo problema riguarda un pò tutto il mondo. seppur tentato dai tanti paradisi sparsi per il mondo dove l’estate dura tutto l’anno io dico che in Italia ci sono tanti posti bellissimi che potremmo trovare la tranquillità che spesso cerchiamo. Il vero motivo e forse l’unico è determinato dal fatto che dopo una vita di sacrifici e all’esordi della pensione tanto attesa, devi fare i conti con i soldi e come tirare avanti ,con una politica che non ti permette di vivere serenamente dove ogni giorno ti chiedono tasse di ogni genere ,che con una pensione media (800 euro) al mese tu non vivi più, ma sopravvivi! Ecco perchè vorresti scappare! Perchè parliamoci chiaro, ognuno di noi è legato particolarmente alla propria terra, alle nostre tradizioni, al modo di scherzare, ai nostri canti popolari, alla nostra storia nel bene e nel male. Non è facile mollare tutto e ricominciare in un altro stato dove non conosci la loro cultura ,le loro usanze ,praticamente non sai niente compreso la loro lingua e onestamente a quasi sessant’anni non è così facile impararla. Siamo spesso attratti da posti affascinanti, ma penso che possono esaudire il desiderio nei primi mesi ….ma dopo? Dovremmo forse tentare di cambiare qualcosa nel nostro paese,per non indurci a doverlo abbandonare? pensiamoci bene! ciao.
Buongiorno,
Io sono Sudamericana e ho vissuto in Italia per 16 anni ma poi ho deciso di tornare in Brasile che mi ha permesso di svolgere la mia professione, se posso consigliare un posto: Uruguay, un paese bello, una buona qualità di vita, ottimo cibo e persone molto simpatiche
Grazie Amaranta! Ottimo suggerimento.
Grazie del tuo commento Gaetano. Ottime riflessioni.
Bell’articolo! sono pienamente d’accordo con te. Ho vissuto all’estero 15 anni, Dublino, Amsterdam, Londra, Cork. Son tornato in Italia a gennaio 2020, con l’idea poi di andare in Asia e son rimasto fregato con il Covid. Io dopo un viaggio di 3 mesi in Thailandia, Laos, Cambodia, Vietnam avevo capito che avevo bisogno di calore e sole e basta cieli nuvolosi e pioggia. La voglia di fuggire senza “il piano” non serve a nulla. Occorre avere degli obiettivi. E allo stesso tempo essere flessibili. Fondamentale Pianificare. Poi ovvio e’ bello anche andare all’avventura e provare di tutto. Ma come dici te alla fine del mese c’e’ da pagare l’affitto!
La flessifibilità è fondamentale soprattutto quando ci si sposta al di fuori dell’Europa e le cose diventano molto più complicate.
Dopo una decina di anni vissuti a Bali Indonesia nel 2020 ho dovuto mollare tutto casa famiglia beni ecc.ora vivo in Tunisia solo per non stare in Italia
Capisco perfettamente Oreste. Buon proseguimento in Tunisia
Eppure non sarebbe male vivere in italia se non fosse per i suoi abitanti!
Giustissimo! Lo trovò il paese più orribile, ho girato per il mondo …
Sono d’accordo…