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Falsi influencers su Instagram: quanto è grande il problema?

In questo articolo esamino un rapporto pubblicato da Hyperauditor sullo stato di Instagram. Scopri quali sono le nazioni con il maggior numero di falsi influencers. Spoiler alert: l’Italia è fra queste.

Sembra non passare giorno senza che qualche celebrità su Instagram venga in qualche modo smascherata. Non molto tempo fa è toccato a Aggie Lal (@travel_inhershoes) che è stata accusata in buona sostanza di frode da parte di molti iscritti al suo corso. Ovviamente moltissime persone hanno smesso di seguirla ma pochi giorni dopo c’è stato un improvviso aumento di 30000 followers in meno di 24 ore da lei giustificato spiegando che qualcuno glieli aveva comprati per farle un dispetto…

travel in her shoes fake followers

Poi è toccato a Caroline Calloway accusata anche lei di aver organizzato un seminario molto costoso ma di averlo poi cancellato intascandosi però i soldi (la storia è poi continuata e ti consiglio di leggere l’articolo per capirci qualcosa in più).

Infine recentemente è uscito un reportage che smaschera molti influencers che fingono di essere stati sponsorizzati dai brand: in pratica postano contenuti in cui taggano i brand e li ringraziano per la fiducia. Peccato che le collaborazioni non ci sono mai state, ma facendo così questi presunti influencers sperano di ottenere collaborazioni reali.

Purtroppo capita anche il contrario: che qualcuno si approfitti di chi usa Instagram per lavorare e gli rifili un vero e proprio pacco, come è successo a diversi fotografi invitati dalla presunta ex-moglie di Rupert Murdock a Jakarta in Indonesia, previo loro pagamento anticipato. Ovviamente non hanno più visto i soldi.

Anche se questi sono esempi un po’ estremi dimostrano che Instagram è uno strumento importantissimo usato e spesso abusato sia da chi vuole farsi conoscere come influencer che da chi vuole far conoscere il proprio brand. E’ quindi più che prevedibile che ci siano persone disposte a raggiungere il loro obbiettivo con ogni mezzo. Questo dunque mi riporta al titolo di questo articolo.

Falsi influencers su Instagram, quanto è grande il problema

A giudicare da un nuovo rapporto rilasciato dal sito Hyperauditor.com direi che è piuttosto grande. (Puoi trovare il rapporto completo in questo link) Per chi non lo conoscesse Hyperauditor è uno dei tanti siti che permette di analizzare gli account Instagram. Si possono esaminare metriche semplici come il numero di followers e l’engament rate (quante persone interagiscono con il proprio account) e anche metriche un po’ più complesse che vengono elaborate dall’algoritmo proprietario del sito chiamato AQS (Audience Quality Score) e viene assegnato un punteggio ad ogni account. Il massimo è 100/100 e sta ad indicare un account perfetto (non credo che nessuno abbia questo punteggio) ed il minimo è 0/100, per indicare un account completamente fake. Hyperauditor è uno strumento utile soprattutto per chi vuole ingaggiare un influencer: basta fare un breve controllo per vedere se si tratta di un vero influencer oppure di un falso influencer.

Il problema principale è che spesso le strategie usate dai fake infuencers funzionano, per lo meno a breve termine. Conosco una famosa instagrammer Italiana che compra regolarmente likes e nonostante questo viene invitata ogni settimana ad eventi molto importanti nella sua città. Spesso ha collaborazioni più importanti come viaggi in paradisi tropicali ecc… D’altra parte ci sarebbe da parlare riguardo all’incompetenza di chi ingaggia questi finti influencers senza verficare le metriche su Instagram. Il problema di fondo è che le strategie per ingannare l’algoritmo di Instagram diventano sempre più complesse e se una volta bastava comprare likes e followers ora ci sono altri modi per diventare popolari e finire nella pagina explore.

Il rapporto di Hyperauditor è diviso in due parti: i primi tre capitoli prendono in esame lo stato generale di Instagram: quanti account ci sono, come sono divisi anagraficamente, che tipo di contenuti vengono caricati ecc… Il quarto capitolo è quello più interessante e viene esaminato il fenomeno dei falsi influencers. Una cosa che voglio chiarire è che trattandosi di dati estrapolati da un algoritmo non sono infallibili. Ma avendo a disposizione un database piuttosto grande hanno sicuramente una loro validità.

Hypeauditor definisce un account come autentico se soddisfa queste condizioni: “deve avere un’alta percentuale di followers veri, engagement (likes e commenti) reale e non ci devono essere troppe anomalie nel numero dei followers.”

Account con anomalie

Qui ci iniziano le brutte soprese per l’Italia: tra i 10 paesi esaminati (quelli con il maggior numero di utenti) l‘Italia è quella con il numero più basso di account senza anomalie.

falsi influencers in italia

Questo è un tema ricorrente un po’ in tutto il rapporto: l’Italia e sempre ai primi posti per numero di fake influencers e il Giappone ai primi posti per numero di veri influencers che non usano scorciatoie

Qualità generale degli account

Anche per quanto riguarda il punteggio totale assegnato agli account in base alla loro qualità (AQS) l’Italia non se la passa benissimo.E’ al penultimo posto dietro al Brasile. La Germania prende il primo posto al Giappone.

qualità account italiani

Utilizzo del follow/unfollow

Un altro grafico interessante riguarda l’utilizzo di una tecnica particolare per aumentare velocemente i followers: il follow-unfollow. Molto semplicemente si seguono centinaia di account solo per qualche giorno sperando che qualcuno resti tra i followers. E’ una tecnica che purtroppo funziona ancora. E’ onestamente fatidioso essere vittima di questa tecnica ed è uno dei motivi per cui ho smesso. Sinceramente non capisco perchè Instagram non limiti l’utilizzo di questa tecnica dal momento che è una di quelle più facilmente individuabili. In Italia 1 influencer su 5 la utilizza. Peggio di noi solo la Russia. Il paese in cui è meno utilizzata è, sopresa, il Giappone.

follow unfollow

Commenti falsi

Un’altra tecnica molto comune usata per aggirare l’algoritmo di Instagram è quella dei commenti falsi. Il motivo è semplice: Instagram assegna più importanza ad un commento che ad un like e se vede che ci sono molti commenti in un contenuto nuovo premia quel contenuto dandogli maggiore visibilità.

commenti fake

L’Italia è al secondo posto anche in questa metrica: moltissimi commenti sono fake

Gruppi per ricevere i commenti

Qui le cose diventano però un po’ più complesse: ci sono commenti chiaramente creati da bot (i classici commenti come “wow”, “amazing” o qualche emoticon a caso) e commenti scritti da persone reali con account reali che però si mettono d’accordo per commentarsi le foto a vicenda. Questa tecnica si chiama Comment Pods e ci sono gruppi su Whatsapp o Telegram creati apposta per questo (ma la stessa tecnica viene usata anche per i likes). Alcuni di questi gruppi sono a pagamento se chi vi partecipa ha decine o centinaia di migliaia di followers (un like ricevuto da un account con 100000 followers vale molto di più di un like dato da un account con 10 followers). In ogni caso entrambe le tecniche sono teoricamente penalizzate da Instagram.

Anche sotto questo aspetto l’Italia è al primo posto. Ho notato che diversi influencer italiani famosi li utilizzano. Sono facilmente riconosibili perchè se da un lato i commenti sono tutti autentici, dall’altro vengono scritti decine e decine di commmenti entro pochissimi minuti dopo aver postato la foto e poi il numero di commenti si stabilizza. Non è normale ricevere 50 commenti in 10 minuti e poi una decina di commenti nelle successive 24 ore. Capisco però che per i non addetti ai lavori queste cose sono difficili da scovare.

comment pods

Italia saldamente al primo posto nella classifica dei commenti finti

Likes finti

Per finire, l’ultimo grafico riporta la percentuale di account che comprano i likes. Esistono veri e propri servizi in abbonamento in cui basta aggiungere il proprio account e ogni volta che si posta qualcosa si ricevono likes dopo pochi secondi. La quantità di interazioni nei contenuti appena pubblicati è una delle metriche usate da Instagram per premiare o punire un account e tanti likes in poco tempo sono un bel segnale per Instagram. In questo caso ci piazziamo circa a metà classifica ma sembra onestamente che questa tecnica sia utilizzata un po’ dappertutto.

fake likes

E’ eticamente sbagliato utilizzare scorciatoie?

sunset over kerkini lake in greece

Questa è la domanda più importante secondo me e ognuno deve dare una propria risposta tenendo presente che a Instagram non importa molto dell’etica: se un comportamento va contro le loro linee guida si rischia di essere penalizzati. Una cosa che mi sento di dire è che non tutte le automazioni sono a mio parere sbagliate. Ho parlato su questo blog della chiusura di Massplanner il bot per eccellenza che permetteva di gestire tutti i social network, Instagram in primis, in maniera automatica.

Il problema non è tanto l’esistenza di questi strumenti ma l’utilizzo che se ne fa. Un bot permette per esempio di esaminare tutti i followers e bloccare quelli falsi, cosa umanamente non fattibile per chi ha decine di migliaia di followers. Un’altro grosso problema come ho detto all’inizo è la mancanza di conoscenza da parte di chi questi influencers o presunti tali li paga per promuovere destinazioni esotiche o prodotti vari. Non è possibile non controllare se un Instagrammer abbia comprato i followers o abbia una valanga di commenti finti.

Per concludere bisogna dire che non c’è tecnica che tenga se i contenuti prodotti non sono di qualità per questo consiglio sempre di concentrarsi per prima cosa su questo. Parte del problema risiede comunque proprio nel modo in cui funziona Instagram: non possono aspettarsi di cambiare l’algoritmo e limitare il numero di persone raggiunte da ogni account e sperare che gli utenti se ne stiano con le mani in mano e vedere il loro engagement precipitare. Non credi? Ci saranno sempre i furbetti ma il modo in cui Zuckerberg ha cambiato Instagram non ha aiutato a limitare i likes e i commenti finti.

Fammi sapere il tuo punteggio nei commenti e se ti va seguimi su Instagram.

In questo articolo ho parlato dei migliori account Instagram da seguire quest anno. Qui trovi la mia recensione all’app Firework.

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